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Strategie esg e politiche retributive, Energy & Utility in testa


Analizzare la relazione tra le strategie di sostenibilità aziendale e le politiche di remunerazione dei Ceo nelle società italiane quotate nell’indice Ftse Mib. È questo l’obiettivo del report “Esg strategy ed Esg pay: allineamento o disallineamento?”, giunto alla sua seconda edizione e realizzato dalla startup universitaria Sapienza Ermes.

“L’indagine, condotta su 39 aziende – si legge in una nota – esamina l’effettiva integrazione delle metriche Esg nei piani di incentivazione del top management, confrontandole con gli obiettivi strategici dichiarati dalle imprese”.

I risultati della ricerca

Dal lavoro dei ricercatori emerge che 23 società del campione di 39 possono contare su un buon livello di integrazione tra Esg Pay ed Esg Strategy, 13 delle quali possono essere definite “best in class”. Otto su 39, invece, si distinguono per  una trasparenza insufficiente e un utilizzo limitato dei criteri Esg, “sollevando interrogativi sull’efficacia delle misure adottate – spiegano i ricercatori – e sul rischio di greenwashing.

Trai verticali più virtuosi lo studio cita in prima posizione l’Energy & Utilities, mentre i margini di miglioramento sono ancora ampi per il Consumer Discretionary e l’Healthcare.

Uno strumento quantitativo

“Uno degli elementi distintivi di questo studio è la creazione di un indicatore originale che misura il grado di allineamento tra Esg Pay ed Esg Strategy – spiega Nicola Cucari, docente e ricercatore presso La Sapienza università di Roma – Sebbene presenti margini di miglioramento, rappresenta una novità metodologica importante per valutare con maggiore oggettività le pratiche di remunerazione. L’introduzione di strumenti quantitativi è fondamentale per distinguere le imprese che integrano realmente la sostenibilità nella governance da quelle che ne fanno un uso puramente comunicativo”.

Oltre la compliance normativa

“Un’analisi di questo tipo favorisce una migliore comprensione delle dinamiche interne ai board e del ruolo degli investitori istituzionali – aggiunge Salvatore Esposito De Falco – ordinario di Corporate governance e presidente della Ermes – La governance sostenibile non è solo una questione di compliance normativa, ma rappresenta un elemento strategico fondamentale per la competitività aziendale a lungo termine”.

Le metriche Esg nei piani di remunerazione

Secondo l’analisi dei ricercatori di Ermes, in sostanza, l’adozione di metriche Esg nei piani di remunerazione “costituisce una leva chiave per incentivare i manager a perseguire obiettivi di lungo termine”. Anche se, avvertono gli studiosi, “la mancanza di standardizzazione, le difficoltà di misurazione e il rischio di un utilizzo opportunistico delle metriche Esg sono ancora questioni aperte. La discrepanza tra dichiarazioni e pratiche reali impone una riflessione approfondita sul fatto che gli incentivi economici rispecchino realmente gli impegni Esg aziendali, piuttosto che essere utilizzati come strumenti di marketing”.



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