“Le Pmi sono in pericolo”


PISTOIASe non ci sarà un cambio di rotta deciso e immediato da parte degli organi preposti, sul terziario pistoiese rischia di arrivare un nuovo – e pesante – salasso che andrà a prendere direttamente i soldi dalle tasche degli imprenditori del settore. L’allarme arriva da Confesercenti Pistoia che lancia un accorato appello: secondo l’ultimo “Decreto Legge Bollette“, infatti, sarebbero stati esclusi i benefici per le imprese che hanno stipulato un contratto di energia elettrica con potenza inferiore ai 16,5 kW. Anche perché, oltre a questo, c’è da fare fronte agli aumenti che oramai vanno avanti in maniera costante fra costi delle materie prime e delle ripercussioni delle varie guerre. Per le stime che sono state realizzate dall’associazione di categoria, infatti, se il trend dovesse aumentare queste imprese potrebbero trovarsi a fronteggiare, a livello nazionale, un aggravio in bolletta di 2,8 miliardi di euro quest’anno. “La decisione di concentrare i benefici alle attività economiche più energivore – dice il presidente provinciale di Confesercenti Pier Luigi Lorenzini – mette in particolare difficoltà le imprese meno strutturate e quindi più vulnerabili. Soprattutto nel terziario: nel commercio, nel turismo e nei servizi ci sono quasi 1,2 milioni di imprese in Italia che rimarrebbero escluse da ogni sostegno e così lo sarebbero la stragrande maggioranza degli alberghi della nostra provincia . Ma lo stesso discorso vale anche per i negozi di vicinato, unitamente ai pubblici esercizi, come bar e ristoranti”. Per capire meglio, con un esempio concreto, quello che potrebbe succedere, il presidente di Confesercenti Pistoia parla della sua attività commerciale. “Per ciò che riguarda la mia attività – prosegue Lorenzini – ho una potenza di 25 Kw per la pasticceria produttiva, ma 10 Kw per il bar. Ma più in generale io contesto la ratio di questa decisione: a pagare, infatti, saranno come sempre le piccole imprese. Perché stabilire benefici solo per chi ha una potenza maggiore a 16,5 Kw? Perché favorire chi, in linea teorica, ne ha meno bisogno? Perché, tenuto conto che Confesercenti nazionale ha calcolato in 2.400 euro l’anno l’aggravio medio alle imprese per le forniture energetiche, punire ulteriormente i più piccoli? È dunque urgente abbassare la soglia a 4,5 kW per includere una maggiore percentuale di piccole attività, come già avvenuto in passato, per offrire un vero sostegno alle piccole imprese e garantire un supporto equo e adeguato a tutto il settore terziario”. S.M.



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