Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Secondo uno studio congiunto INAIL-CNR, adottare misure di adattamento e prevenzione per proteggere i lavoratori dall’esposizione a temperature estreme può ridurre il rischio di infortuni e migliorare la produttività aziendale.
Le evidenze scientifiche confermano che le estati degli ultimi vent’anni hanno registrato temperature record a livello globale, con un impatto particolarmente marcato in Italia e nell’area mediterranea. Si prevede un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, rendendo sempre più urgente l’adozione di strategie di prevenzione nei luoghi di lavoro.
Il caldo eccessivo e i rischi per i lavoratori
L’esposizione a temperature elevate sul luogo di lavoro non solo compromette la salute dei lavoratori, ma aumenta anche il rischio di infortuni. Condizioni di calore eccessivo possono portare a:
- affaticamento e disidratazione, riducendo la concentrazione e la stabilità posturale;
- maggiore probabilità di scivolamenti, cadute e collisioni a causa della sudorazione e della scarsa visibilità;
- incremento dell’esposizione alle radiazioni solari e agli effetti combinati del caldo e di altre sostanze nocive.
Studio INAIL-CNR: impatto su infortuni, produttività e costi aziendali
Secondo la ricerca pubblicata su Environmental Research (gennaio 2025), l’esposizione a temperature estreme nei luoghi di lavoro contribuisce a oltre 4.000 infortuni all’anno, con settori particolarmente colpiti come agricoltura, edilizia e logistica.
L’impatto economico è rilevante: la produttività aziendale si riduce mediamente del 6,5%, con punte dell’80% nelle attività che richiedono elevato sforzo fisico. Il costo sociale legato agli infortuni occupazionali per caldo estremo supera i 50 milioni di euro all’anno, includendo spese assicurative, gestionali e di tutela degli infortunati.
Prevenzione e formazione: strategie per la sicurezza sul lavoro
La prevenzione del rischio da caldo estremo è essenziale per la salute dei lavoratori e per la competitività aziendale. Le misure da adottare includono:
- formazione per lavoratori e datori di lavoro sull’importanza dell’idratazione e dell’uso di abbigliamento adeguato;
- riorganizzazione dei turni di lavoro per limitare l’esposizione nelle ore più calde;
- creazione di aree ombreggiate per le pause;
- utilizzo di sistemi di allerta meteo specifici per il settore occupazionale;
- sviluppo di soluzioni tecnologiche, come indumenti refrigeranti, per mitigare l’esposizione al calore.
Worklimate 2.0: innovazione per la sicurezza climatica
Il progetto Worklimate 2.0, finanziato dall’INAIL attraverso il programma Bric, coinvolge istituti scientifici, aziende sanitarie e università per sviluppare conoscenze e strumenti di intervento. L’obiettivo è migliorare la sicurezza dei lavoratori, stimare i costi sociali e individuare soluzioni efficaci per la prevenzione dei rischi legati alle temperature estreme.
Le imprese possono trarre vantaggio da queste ricerche implementando strategie di adattamento per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed efficiente, riducendo i rischi e migliorando la sostenibilità operativa.
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