Guida all’obbligo di stipula polizza assicurativa per Eventi Catastrofali legge 213/23: cosa cambia per le Imprese                                                                                         


La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto un nuovo obbligo per le imprese: la stipula di una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali. Questa misura, volta a rafforzare la resilienza del tessuto imprenditoriale italiano di fronte a eventi naturali estremi, è essenziale per garantire l’accesso a contributi, agevolazioni e contributi statali in caso di eventi calamitosi.

Mi chiamo Giorgia Incerpi e opero nel settore assicurativo da quasi dieci anni. Attraverso questa guida cercherò di fornire un’analisi chiara e approfondita della normativa, rispondendo alle domande più frequenti e offrendo un quadro dettagliato sugli obblighi, le esenzioni e le modalità di attuazione previste.

L’obiettivo è offrire alle imprese tutte le informazioni necessarie per comprendere e gestire al meglio questa nuova disposizione normativa che le riguarda.

Cos’è l’assicurazione catastrofale obbligatoria per le imprese?
L’assicurazione catastrofale (CAT-NAT) è una polizza che tutela le imprese dai danni causati da calamità naturali, come terremoto, alluvione e frana.
Il Decreto Milleproroghe ha posticipato la scadenza per l’obbligo di sottoscrizione delle polizze contro i rischi catastrofali, spostandola dal 31 dicembre 2024 al 31 marzo 2025. Le imprese che non si adeguano a tale obbligo non potranno beneficiare di sovvenzioni, agevolazioni o altri sostegni finanziari pubblici, non solo in caso di calamità naturale, ma anche per altre tipologie di contributi statali ed Europei.

Chi è obbligato a sottoscrivere questa polizza?
L’obbligo di stipulare l’assicurazione si applica a tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese con sede legale in Italia ed anche le imprese estere che dispongono di una stabile organizzazione nel Paese, in conformità all’articolo 2188 del Codice civile.
Per quanto riguarda i rapporti tra locatore e locatario, la normativa indica che la responsabilità della copertura assicurativa spetti principalmente all’impresa che utilizza il bene, indipendentemente dalla proprietà dello stesso. Tuttavia, il proprietario potrebbe essere coinvolto in base ad eventuali accordi definiti nel contratto di locazione. Questo principio si estende anche ai rapporti tra società di leasing e utilizzatore del bene, in cui le condizioni contrattuali possono determinare su chi ricada l’obbligo assicurativo, nel caso non sia presente nessuna specifica nel contratto di locazione, vige l’obbligo sull’utilizzatore finale del bene.
Per le aziende che hanno già in corso una copertura assicurativa che include le garanzie catastrofali, l’Art. 11 del Decreto Attuativo dispone che l’adeguamento alle nuove disposizioni di legge dovrà avvenire a partire dal primo rinnovo utile (alla prima scadenza utile anche se intermedia).

Quali imprese e beni non sono soggetti all’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali?
L’obbligo assicurativo si applica alla maggior parte delle imprese, ma esistono alcune eccezioni previste dalla normativa:
Imprese agricole: sono esentate, in quanto già tutelate da una normativa specifica che prevede l’adesione al fondo mutualistico nazionale per danni catastrofali causa da eventi meteoclimatici.
Liberi professionisti: non sono soggetti a tale obbligo, in quanto l’assicurazione riguarda esclusivamente le imprese iscritte al Registro delle Imprese.
Beni immobili con abusi edilizi: gli immobili realizzati senza le necessarie autorizzazioni o soggetti a irregolarità edilizie non rientrano nella copertura obbligatoria, come stabilito dal punto 2 dell’Art. 1 del Decreto Attuativo.

Quali beni devono essere assicurati?
L’obbligo riguarda i danni ai fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, terreni, escludendo altre tipologie di beni come le merci ed i mezzi iscritti al P.R.A., i quali dovranno essere assicurati separatamente.

Quali eventi copre la polizza?
L’assicurazione deve coprire danni derivanti da:
Terremoti
Alluvioni
Frane
Inondazioni
Esondazioni

Come funzionano le franchigie e i premi assicurativi?
La legge stabilisce che la polizza possa prevedere una franchigia massima del 15% sul valore del danno (Art.6 Decreto), senza applicazione di franchigia minima e con i seguenti limiti di indennizzo (Art.7 Decreto):
100% per beni di valore complessivamente assicurato fino a €1.000.000
non inferiore al 70% per singola ubicazione danneggiata, per beni di valore complessivamente assicurato oltre €1.000.000 e fino a €30.000.000;
per somme complessivamente assicurate oltre €30.000.000, i limiti, scoperti e franchigie sono negoziabili tra le Parti.

Cosa succede se un’impresa non stipula la polizza?
Non sono previste sanzioni dirette, in caso di inadempimento dell’obbligo di assicurazione, la Pubblica Amministrazione ne terrà conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali, come previsto dal comma 102 della legge 30 dicembre 2023 n. 213.

Quali sono i vantaggi di questa assicurazione?
Oltre a essere un obbligo di legge, questa polizza rappresenta un’opportunità per le aziende di:
– proteggere il proprio patrimonio aziendale da eventi catastrofali;
– garantire la continuità dell’attività in caso di calamità;
– accedere ai fondi pubblici per la ricostruzione.

Quando entra in vigore l’obbligo?
Le imprese dovranno sottoscrivere la polizza entro il 31 marzo 2025 per essere conformi alla normativa e poter accedere agli aiuti pubblici in caso di calamità.
L’obbligo di assicurazione catastrofale rappresenta un passo importante per la sicurezza del sistema imprenditoriale italiano. Le aziende devono agire per tempo per individuare la soluzione più adatta, per mettere al sicuro la loro impresa in caso di danni economici e operativi in caso di eventi naturali estremi.

Come si determina il costo della polizza?
Il costo della polizza varia in base a diversi fattori, tra cui:
La localizzazione dell’impresa, con particolare attenzione alla classificazione del rischio sismico e idrogeologico dell’area in cui si trovano i beni assicurativi.
Il valore complessivo dei beni da assicurare, inclusi fabbricati, impianti, macchinari e terreni.
Le franchigie e gli scoperti previsti dalla normativa e dagli accordi con la compagnia assicurativa.

Conclusioni
L’obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali rappresenta una misura fondamentale per tutelare il patrimonio delle imprese italiane e garantire maggiore resilienza di fronte a eventi naturali estremi, sempre più ricorrenti nel nostro paese. Sebbene non siano previste sanzioni dirette per chi non si adegua, la carenza della polizza comporta l’esclusione da contributi, agevolazioni e fondi pubblici, non solo in caso di calamità, ma anche per altre forme di sostegno finanziario.

Con la scadenza fissata al 31 marzo 2025, è essenziale che le aziende valutino tempestivamente le soluzioni assicurative più adatte per conformarsi alla normativa ed evitare possibili conseguenze economiche negative. Un’adeguata copertura non solo permette di rispettare l’obbligo di legge, ma rappresenta anche una scelta strategica per proteggere il futuro dell’impresa e garantire continuità operativa in caso di eventi avversi.

Si consiglia di rivolgersi al proprio assicuratore di fiducia per ricevere informazioni dettagliate sulle soluzioni disponibili e individuare la polizza più adatta alle specifiche esigenze aziendali.

 



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