Agrimont 2025: l’assessore Caner inaugura la fiera e ribadisce l’impegno per l’agricoltura di montagna | Bellunopress


Longarone Fiere, 15 marzo 2025 – Inaugurazione Agrimont 2025

Longarone, 15 marzo 2025  –  La montagna veneta rappresenta meno dell’8% delle imprese agricole regionali, ma il suo ruolo va ben oltre il dato numerico: tutela il territorio, garantisce sicurezza idrogeologica e ne valorizza l’attrattività turistica. Con questa consapevolezza, la Regione Veneto ha destinato alla montagna il 40% delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022, pari a 1.561 milioni di euro complessivi.

Lo ha ricordato oggi l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, inaugurando a Longarone la fiera Agrimont e illustrando i numeri dell’impegno regionale a sostegno dell’agricoltura di montagna.

Oltre 225 milioni di euro per la provincia di Belluno
Negli ultimi dieci anni, il PSR ha assegnato alla montagna veneta risorse significative:

27 milioni di euro per l’insediamento di 670 giovani agricoltori,
100 milioni per l’ammodernamento di 1.250 aziende,
170 milioni di indennità compensative a 3.600 aziende agricole,
110 milioni per il mantenimento di prati e pascoli montani,
60 milioni per le imprese forestali,
44,6 milioni ai quattro GAL della zona montana per lo sviluppo locale.
Solo nella provincia di Belluno, gli aiuti del PSR 2014-2022 hanno superato i 225 milioni di euro, finanziando ogni anno circa 1.400 domande per l’indennità compensativa e altrettante per la gestione dei pascoli.

L’impegno continua con il CSR 2023-2027
“La Regione – ha proseguito Caner – ha confermato questa linea anche nel Complemento regionale per lo sviluppo rurale (CSR) 2023-2027. Nei primi due anni di attuazione, sono già state finanziate in provincia di Belluno 1.364 domande per oltre 44 milioni di euro. A questi fondi si aggiungono i finanziamenti ai due GAL locali: 23 milioni dal PSR e altri 12,4 milioni dal CSR, più 4 milioni di euro per le nuove Aree Interne”.

L’agricoltura di montagna è una sfida quotidiana contro le difficoltà climatiche e territoriali, ma è anche una risorsa strategica per la tutela del paesaggio e la sostenibilità economica delle aree interne. “Il nostro compito – ha concluso Caner – è sostenere i custodi delle terre alte. E i numeri dimostrano che lo stiamo facendo concretamente”.





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