Santanchè chiede una revisione equilibrata della Direttiva UE sui pacchetti turistici, per tutelare sia i viaggiatori che le imprese.


La revisione della Direttiva europea 2015/2302 sui pacchetti turistici è al centro di un acceso dibattito, e l’Italia prende posizione attraverso le parole del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che ha commentato con cautela le prime indiscrezioni sugli emendamenti in discussione presso la Commissione Mercato Interno e Protezione del Consumatore del Parlamento europeo.

Il Ministro ha affermato che le indiscrezioni sui lavori in corso destano perplessità, sottolineando che non è ancora stato trovato un punto di equilibrio che possa tutelare sia i diritti dei consumatori sia gli interessi delle imprese italiane, in particolare delle piccole e medie aziende che costituiscono la spina dorsale del comparto turistico nazionale.

Secondo la Santanchè, l’obiettivo da perseguire deve restare quello del buon senso: una revisione normativa che non penalizzi il tessuto imprenditoriale, ma che al contempo rafforzi le tutele per i viaggiatori, nel segno di un turismo più equo, sicuro e sostenibile.

Il contesto europeo

La direttiva in fase di revisione regola i diritti dei consumatori nell’acquisto di pacchetti turistici e servizi collegati, e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la disciplina dei contratti di viaggio all’interno dell’Unione Europea. Le modifiche proposte intendono aggiornare la normativa alla luce delle nuove abitudini di prenotazione online e delle esigenze emerse durante e dopo la pandemia.

Tuttavia, l’equilibrio tra diritti del cliente e sostenibilità economica per le imprese turistiche si presenta come un nodo delicato. Il timore espresso da diverse realtà imprenditoriali, e rilanciato dal ministero italiano, è che nuove regole troppo rigide possano aggravare le difficoltà del settore, anziché favorirne la ripresa.

Il turismo come leva strategica

Il Ministro Santanchè ha ribadito che solo attraverso un approccio pragmatico e condiviso potremo costruire un turismo che sia davvero motore di sviluppo per le imprese e garanzia di fiducia per i viaggiatori. L’Italia, da sempre tra le destinazioni più ambite al mondo, difende un modello turistico fondato sulla qualità, la sicurezza e l’equilibrio tra le parti coinvolte.

Il Ministero continuerà a seguire con attenzione i lavori a Bruxelles, con l’obiettivo di promuovere una posizione nazionale che tenga conto delle peculiarità del mercato turistico italiano e che valorizzi il ruolo delle PMI nel costruire un’offerta autentica e sostenibile.





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