Parliamo dell’indennizzo per cessazione di attività commerciale, un sostegno economico riconosciuto a chi decide di dire addio al proprio negozio, con la possibilità di ricevere fino a 603,40 euro al mese anche per un intero decennio.
Cos’è l’indennizzo commercianti e chi può richiederlo
Si tratta di una misura introdotta inizialmente in via sperimentale dal d.lgs. n. 207/1996, divenuta poi stabile dal 1° gennaio 2019, ad opera della legge di bilancio 2019. L’indennizzo è finanziato con l’aliquota del contributo aggiuntivo dello 0,48% ed è concesso nei limiti delle risorse del Fondo istituito nell’ambito della Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli esercenti attività commerciali.
La misura è rivolta ai soggetti iscritti alla Gestione commercianti che svolgano attività commerciale al minuto, attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante e che decidano di cessare definitivamente la loro attività. Questo strumento, noto anche come “rottamazione della licenza”, consente di ottenere un’indennità mensile fino al raggiungimento dell’età pensionabile, a condizione che:
Non tutte le categorie possono accedere all’indennizzo previsto per la cessazione dell’attività commerciale. Restano, infatti, escluse dal beneficio le imprese attive nella vendita all’ingrosso, a meno che l’attività non sia affiancata da una vendita al dettaglio, indipendentemente dal volume prevalente. Analogamente, non sono ammessi coloro che esercitano commercio in modalità non tradizionali, come l’e-commerce, le vendite porta a porta, per corrispondenza o tramite canali televisivi. Restano fuori anche le somministrazioni di cibo e bevande effettuate in luoghi non accessibili al pubblico, riservati a soggetti autorizzati come mense aziendali, scuole, ospedali o circoli privati.
Tra i soggetti esclusi vi sono anche gli operatori di intermediazione non disciplinata dalla Legge 204/1985, come promotori finanziari, agenti immobiliari, assicurativi o d’affari, nonché i procacciatori di affari.
Un assegno da oltre 600 euro fino alla pensione
L’importo dell’indennizzo commercianti è pari al trattamento minimo INPS, ovvero quella soglia economica riconosciuta a chi, pur avendo maturato i requisiti contributivi e anagrafici per la pensione, percepisce una rendita inferiore a un minimo prestabilito. Con la rivalutazione annuale legata all’inflazione, nel 2025 la cifra è salita a 603,40 euro al mese.
È importante sottolineare che il periodo di godimento dell’indennizzo è utile ai fini del solo raggiungimento del requisito pensionistico e non anche per l’entità della pensione.
Come presentare domanda per l’indennità INPS
Per accedere al beneficio è necessario presentare domanda telematica all’INPS, allegando la documentazione relativa alla chiusura dell’attività e alla restituzione della licenza. È fondamentale assicurarsi di rispettare i requisiti di età e di contribuzione previsti dalla normativa vigente.
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