Venerdì l’Italia e gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta contro le tasse “discriminatorie” sui servizi digitali, in un possibile segnale che Roma sta abbandonando un prelievo che ha irritato Washington.
La dichiarazione è arrivata mentre Meloni ha tenuto incontri transatlantici consecutivi con Donald Trump e il suo vice JD Vance, ottenendo un caloroso benvenuto dal presidente degli Stati Uniti, in contrasto con il trattamento più freddo riservato agli altri leader europei.
Le imposte europee volte a colpire i giganti tecnologici statunitensi dominanti come Google di Alphabet, Facebook di Meta, Apple e Amazon sono da tempo motivo di irritazione per le amministrazioni statunitensi, compresa quella di Trump.
L’Italia applica un prelievo del 3% sui ricavi delle transazioni internet per le aziende digitali con un fatturato di almeno 750 milioni di euro (853,35 milioni di dollari), che vale meno di 500 milioni di euro di entrate per lo Stato ogni anno.
“Abbiamo convenuto che un contesto non discriminatorio in materia di tassazione dei servizi digitali è necessario per consentire gli investimenti delle aziende tecnologiche all’avanguardia”, hanno dichiarato Roma e Washington al termine della visita di Meloni alla Casa Bianca giovedì.
La dichiarazione, che ha anche annunciato una visita ufficiale di Trump in Italia nel prossimo futuro, non ha chiarito se Roma si sia impegnata ad abolire la tassa.
Nonostante il livello relativamente modesto delle entrate generate dalla misura in un Paese con una spesa pubblica totale che supera gli 800 miliardi di euro, la web tax italiana è una questione spinosa per Meloni.
Mentre deve fare i conti con le pressioni degli Stati Uniti, i partiti della sua coalizione di governo vorrebbero che aumentasse la pressione sulle grandi aziende tecnologiche per garantire i finanziamenti necessari ad adottare misure costose senza mettere a dura prova le fragili finanze pubbliche italiane, secondo fonti politiche.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato giovedì che i negoziati con gli Stati Uniti sulla tassazione delle grandi aziende tecnologiche dovrebbero essere condotti a livello bilaterale, non attraverso l’UE, aggiungendo che incontrerà il segretario al Tesoro Scott Bessent la prossima settimana in occasione di un vertice del G20.
La dichiarazione congiunta ha inoltre accolto con favore gli investimenti americani nell’intelligenza artificiale e nei servizi cloud in Italia per sostenere il Paese come hub regionale chiave per il Mediterraneo e il Nord Africa.
L’unità informatica di Amazon, AWS, ha dichiarato lo scorso anno che investirà 1,2 miliardi di euro in Italia nei prossimi cinque anni per espandere ulteriormente la propria attività di data center nel Paese.
(1 dollaro = 0,8789 euro)
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