Prof. Antonio Rinaldi ▷ “Dannosi i dazi? Vi mostro quanto ci sono costate le sanzioni alla Russia”


Se i dazi ci danneggiano non si sa ancora di quanto, immaginate quanto lo hanno fatto le sanzioni alla Russia, che però non hanno avuto la stessa cassa di risonanza.
Non immaginate anzi, perché i numeri ci sono. Ci sono quelli della Russia, che non è crollata, come ci sono quelli europei.

Il costo delle sanzioni per l’Europa

Dall’inizio della guerra in Ucraina, l’Unione Europea ha varato 16 pacchetti di sanzioni contro la Russia, colpendo settori chiave come energia, commercio, trasporti, infrastrutture e servizi finanziari. Le misure hanno incluso il blocco delle esportazioni di tecnologie avanzate, il divieto di importazione di alluminio e altre materie prime, la chiusura dello spazio aereo alle compagnie russe e l’esclusione di diverse banche russe dal sistema SWIFT.

Azioni che però hanno avuto un impatto significativo anche sulle economie europee, in particolare su quelle più dipendenti dall’energia russa. L’aumento dei prezzi dell’energia, la necessità di trovare fornitori alternativi e la perdita di mercati per le esportazioni hanno comportato costi economici rilevanti per l’UE, stimati in centinaia di miliardi di euro tra rincari energetici, inflazione e rallentamento della crescita industriale. Se si stima che i dazi americani potrebbero costarci lo 0,5% del PIL, le sanzioni alla Russia ci sono costate molto di più. Il triplo, l’1,5%, come riportato dal Consiglio Europeo.

“Quello che io contesto di questi dazi nei confronti della Russia, lo sapete che cos’è? E’ che l’Unione Europea era più che legittimata nel mettere i dazi.
Però se tu metti in crisi moltissime aziende europee, in particolare le micro e piccole imprese italiane che avevano instaurato nel tempo dei rapporti commerciali molto proficui con la Russia, io devo mettere a disposizione di queste aziende delle sovvenzioni, degli aiuti, altrimenti queste aziende si trovano in grossissima difficoltà. Questo non è avvenuto”, commenta il prof. Antonio Maria Rinaldi a ‘Un Giorno Speciale’.

Dazi di cui nessuno parla

“Vorrei sapere anche da tutti quelli che urlano ai dazi, ma voi lo sapete che dal 2 febbraio di quest’anno – non di dieci anni fa, di quest’anno – il dollaro contro l’euro si rapportava a 1,01-1,02? Cioè ci voleva un dollaro o poco più per comprare un euro: vuol dire che nel frattempo il dollaro si è svalutato dell11-12%, il che significa aver messo di fatto dei dazi occulti al 12% e non ha detto niente nessuno!
Se dovesse continuare, e magari il dollaro va a finire a 1,21-1,30, vi ricordo che nel luglio del 2008, vi dico anche la data, il 15 luglio del 2008, Il cambio euro-dollaro era arrivato a 1,60. Avete capito bene, 1,60. Se dovesse andare a 1,60 rispetto al 2 febbraio 2025, quando era alla pari, significa che c’è un dazio del 60% su tutto, anche sugli stuzzicadenti, e nessuno direbbe niente”.





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