Fondi per la moda e le famiglie. “Siamo al fianco della Toscana”


Firenze, 15 aprile 2025 – Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit come intende supportare il sistema produttivo del territorio?

“Continuando ad essere vicini agli imprenditori. Mettiamo sempre al centro i nostri clienti, creando per loro prodotti su misura e sfruttando la nostra rete paneuropea per supportare le aziende esportatrici. Ciò è in linea con la nostra missione orientata allo sviluppo dell’economia del Paese. Nel 2024 il nostro impegno si è tradotto in 1,3 miliardi di nuova finanza in Toscana e in Umbria, dove serviamo circa 380mila clienti. Nel 2025 abbiamo avviato sinergie con primari interlocutori come CDP per sostenere l’economia reale e la crescita delle pmi italiane e stretto un accordo con Federalberghi per accompagnare le imprese associate in percorsi di sviluppo. Abbiamo poi in programma i Forum Economia. Il prossimo sarà a maggio a Peccioli, dedicato alle imprese agroalimentari toscane. Include un B2B per un contatto diretto con aziende di Centro ed Est Europa”.

In Toscana, così come in Italia, il settore moda, trainante per la nostra economia, è in forte crisi ormai da anni. Quale ruolo svolge la banca nel supportare il comparto?

“UniCredit da tempo supporta il Made in Italy di cui l’industria della moda è un pilastro. E’ in atto però un cambiamento strutturale del settore e quindi dobbiamo analizzare le nuove tendenze, affiancando le aziende con risposte mirate. Abbiamo stanziato un plafond di 1 miliardo per sostenere gli investimenti del comparto e siamo aperti a valutare misure di flessibilità per la filiera. La banca è anche attenta a favorire la crescita del capitale umano del fashion. Ne è un esempio la CFMI Academy, nata dalla sinergia tra UniCredit, Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine”.

E’ un periodo di neo-protezionismo economico con il ritorno di dazi e controdazi. Come cambia il ruolo della banca?

“Le banche svolgono un ruolo sostanziale nel mitigare gli effetti di possibili discontinuità. UniCredit sostiene imprese e comunità e favorendo la crescita dei territori. Quanto all’introduzione di nuovi dazi, possiamo fare la differenza anche mettendo a disposizione delle imprese il nostro network internazionale per individuare e cogliere opportunità su nuovi mercati. A ciò si aggiungono consulenze specializzate e soluzioni di credito per garantire liquidità e stabilità finanziaria”.

Ci sono programmi di sostegno alle start-up per finanziare l’imprenditorialità giovanile? “Da 11 anni portiamo avanti UniCredit StartLab, piattaforma di business che supporta start-up e Pmi innovative. I progetti, selezionati attraverso una call, vengono supportati nello sviluppo del network e nella ricerca di investitori e controparti corporate. Nell’edizione 2024 Toscana e Umbria si sono distinte per i buoni i risultati”.

Quali sono i programmi di supporto alle famiglie?

“Siamo tra i leader nel settore dei prestiti personali, con una quota di mercato del 12,5%. Grazie al programma ’UniCredit per l’Italia’ nel 2025 puntiamo a 4 miliardi di nuovo erogato per le famiglie”.

La Toscana e la provincia di Firenze purtroppo sono state colpite pesantemente dal maltempo. La banca come può sostenere chi ha avuto danni?

“Sia nel 2024 che lo scorso febbraio siamo intervenuti tempestivamente attivando un pacchetto di interventi straordinari per le aree danneggiate, con moratorie sui mutui e prestiti a tasso agevolato per famiglie e aziende. Le nostre filiali hanno fornito grande supporto facilitando l’accesso al credito per la ripresa”.

La smaterializzazione delle pratiche ha portato anche a un ripensamento del modello bancario, con meno filiali tradizionali e più servizi online. Quali sono i programmi di sviluppo per la Toscana in chiave smart-banking?

“La presenza sul territorio e la relazione con i clienti per noi sono fattori imprescindibili. L’innovazione tecnologica è un booster per offrire soluzioni sempre più funzionali e interattive. La centralità delle filiali resta un punto cardine del nostro modello di servizio”.

La banca e le istituzioni regionali: quali le sfide da vincere insieme?

“Le sfide che banche e istituzioni devono affrontare richiedono stretta collaborazione. Per noi il punto di partenza è il dialogo, essenziale per intercettare le reali necessità e individuare le migliori strategie. Lavoriamo quindi come facilitatore dei processi di cambiamento, in sinergia con le principali associazioni di categoria, anche tramite iniziative di networking e formazione”.



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