Guardare oltre confine. Per crescere, diversificare, proteggersi o delocalizzare.
Può sembrare un controsenso parlare di internazionalizzazione delle imprese in un contesto di forti incertezze geopolitiche, rischio dazi reciproci, fluttuazioni delle valute, incertezze borsistiche, ma per molte realtà l’estero rappresenta più di una opportunità. E Simest, la società controllata al 76% del gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CdP) rappresenta più di un valido aiuto.
Sono molti gli strumenti finanziari messi in campo per le imprese da parte di Simest, dalla finanza agevolata a strumenti di equity dove Simest diventa socio (sempre di minoranza) delle aziende stesse. Una forma consolidata di assistenza, da più di 35 anni, in oltre 126 paesi. Ma ancor prima degli strumenti finanziari Simest rappresenta uno valido partner di consulenza dedicata, come ha sottolineato nella nostra intervista Vera Veri, responsabile Investimenti Partecipativi di SIMEST: “abbiamo deciso, proprio per questa ragione, di aprire delle nostre sedi all’estero, in India solo l’ultima in ordine di tempo. Dal giugno 2023 siamo attivi sui Balcani, in Egitto, in Brasile o in Vietnam, solo per fare alcuni esempi”.
Fuori dall’Europa il grande vantaggio è quello di ottenere il contenuto in conto interessi, pari al 2,2%, che va ad abbattere il costo del finanziamento. In Europa è possibile accedere ad alcuni fondi BEI (La Banca europea per gli investimenti).
La partecipazioni attualmente in portafoglio per Simest sono 239 per un valore complessivo di 840 milioni.
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