Abi, crescita lenta frena domanda prestiti, cresce raccolta – PMI


Il rallentamento della crescita
economica contribuisce a mantenere bassa la domanda di
prestiti, ma a marzo 2025, i prestiti a imprese e famiglie, per
la prima volta da marzo 2023, non registrano un tasso di
variazione negativo rimanendo invariati rispetto a un anno
prima (-0,6% nel mese precedente); a febbraio 2025 i prestiti
alle imprese erano diminuiti del 2,1% mentre quelli alle
famiglie erano cresciuti dello 0,7% . E’ quanto si legge nel
Rapporto mensile dell’Abi. Cresce invece ancora la raccolta su
tutti i fronti. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in
titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di
153 miliardi tra febbraio 2024 e febbraio 2025 (49,0 miliardi
famiglie, 18,5 miliardi imprese e il restante agli altri
settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica
amministrazione). A marzo 2025 la raccolta a medio e lungo
termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno
prima del 4,0% (+6,3% nel mese precedente). I soli depositi,
nelle varie forme, a marzo 2025 sono cresciuti dell’1,2% su
base annua (+1,5% il mese precedente). 14. La raccolta diretta
complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a
marzo 2025 è risultata in aumento dell’1,5% su base annua,
proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024
(+2,1% a febbraio 2025). Sul fronte dei crediti deteriorati a
febbraio 2025 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle
sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o
sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli
accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a
30,2 miliardi di euro, da 32,1 miliardi di settembre 2024 (30,5
miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo,
196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 166
miliardi. A febbraio 2025 i crediti deteriorati netti
rappresentano l’1,46% dei crediti totali. A settembre 2024,
tale rapporto era l’1,54% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel
2015).

   

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