Tajani e Veldkamp, alleanza a sostegno a imprese in attesa della missione di Meloni negli Usa


Dal nostro inviato – Si rafforza l’asse tra Italia e Paesi Bassi in un momento cruciale per il futuro economico e strategico dell’Unione europea. Alla Reggia di Caserta, durante la Tavola Vanvitelli – il tradizionale foro di dialogo fra Italia e Paesi Bassi -, i ministri degli Esteri Antonio Tajani e Caspar Veldkamp hanno rilanciato la cooperazione bilaterale puntando sul sostegno alle imprese, la crescita del mercato interno europeo e la necessità di presentarsi uniti di fronte alle sfide geopolitiche globali. Sullo sfondo, la crescente preoccupazione per gli effetti dei dazi statunitensi e le speranze affidate alla missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti, attesa il prossimo 17 aprile. “Vanvitelli è il simbolo dell’amicizia fra Italia e Paesi Bassi”, ha esordito Tajani, ricordando il valore simbolico e storico del luogo scelto per l’incontro. “Abbiamo voluto trasformare quello che era un tavolo politico in un tavolo legato al business”, ha proseguito, sottolineando come in questa fase “dobbiamo evitare che fattori esterni danneggino la crescita”.

Da Caserta, dunque, è partito un messaggio chiaro: l’Italia e i Paesi Bassi intendono rafforzare il tessuto economico europeo, mettendo al centro le imprese, con una visione pragmatica e condivisa. “La riunione di oggi è la dimostrazione che le imprese italiane sono pronte a rafforzare il mercato interno”, ha detto Tajani. “L’Italia è uno dei più importanti Paesi esportatori del mondo e già conosce tutti i mercati, ma si può lavorare di più in alcuni Paesi importanti”. E ha annunciato: “Farò dei business forum questa settimana in India e in Giappone. Le imprese italiane sono più che pronte a internazionalizzare”.

Il cuore del confronto è stato però il contesto globale segnato dal ritorno dei dazi doganali e da una competizione commerciale sempre più spinta. “È necessario esplorare nuovi mercati in una fase geopolitica contrassegnata dai dazi”, ha spiegato il ministro degli Esteri italiano. “Penso ai mercati dell’Estremo Oriente, dell’Asia centrale, all’India, ai Paesi del Golfo, al Canada, al Messico e al Mercosur, che credo rappresenti un’opportunità per tutti noi”. Un approccio condiviso anche dal collega olandese Caspar Veldkamp, che ha rimarcato: “Siamo consapevoli delle implicazioni della situazione geopolitica anche per le imprese”, rilevando come oggi più che mai sia necessario “creare un’economia competitiva, resiliente e sostenibile”. Per Veldkamp, “la cooperazione è fondamentale per la resilienza e la competitività dell’Europa”. Lo è in campo economico ma anche nella difesa e nella sicurezza, dove “l’Europa ha un’opportunità unica per organizzare la propria sicurezza”.

L’incontro ha assunto così un respiro più ampio, collocandosi nel quadro del confronto transatlantico che vede l’Europa alla ricerca di un equilibrio tra autonomia strategica e relazioni solide con gli Stati Uniti. I dazi, su questo fronte, rappresentano un tema delicato. “Spero non ci sia nessun bazooka, serve lavorare per un accordo con gli Usa”, ha detto Tajani, spiegando che aveva chiesto alla Commissione europea un rinvio della lista dei prodotti colpiti da dazi “proprio per portare avanti il dialogo con Washington”. Ma “questo risultato non è stato possibile”, ha aggiunto, e quindi “quello che conta è il dialogo”.

Un dialogo che potrà trovare una nuova accelerazione con la prossima missione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti, definita da Tajani come un passaggio decisivo: “La missione servirà a favorire il dialogo ed evitare una guerra commerciale”, ha dichiarato. “Noi siamo per arrivare a tassi zero-zero e creare un grande mercato unico tra Stati Uniti ed Europa”. E ha ricordato come anche la Commissione stia lavorando in questa direzione, con “un incontro di due ore che il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha avuto venerdì scorso”. Tajani ha insistito sul ruolo dell’Italia: “La missione italiana può essere utile proprio per favorire l’Unione europea che è composta da tanti Stati. Noi siamo europei e il nostro lavoro può essere veramente vantaggioso per convincere gli americani, avendo il governo italiano buone relazioni con l’amministrazione Trump, ad arrivare a un accordo positivo fra Unione europea e Stati Uniti”.

Accanto al tema dei dazi, l’incontro ha rilanciato la centralità dell’Africa per la strategia europea. “I Paesi africani stanno aspettando gli investimenti europei. Se non lo faremo noi, saranno altri attori, come la Russia, la Cina o l’Iran, a sfruttare questo vuoto”, ha ammonito Tajani. E ha aggiunto: “Se riusciremo insieme a creare qualcosa di positivo saremo portatori di vantaggio a tutta la popolazione”. In parallelo, è stato ribadito l’impegno per il sostegno all’Ucraina. “È cruciale esplorare ogni opzione per rafforzare il sostegno all’Ucraina”, ha detto Veldkamp, indicando anche la dimensione finanziaria e umanitaria, oltre a quella militare.

Sul piano istituzionale, Tajani ha anticipato la presentazione al Consiglio dei ministri della riforma della Farnesina, con una nuova struttura “con una testa politica e una economica”, volta a rafforzare il sostegno all’export: “Possiamo sostenere le nostre imprese con Ice, Sace, Simest e Cdp”, ha dichiarato. Infine, sul dibattito in corso nell’Unione europea, Tajani ha ricordato che “il Patto di stabilità può essere esaminato e rivisto in caso di emergenza”. Un tema sul quale “non abbiamo fatto nessuna proposta ufficiale, ma è uno dei punti su cui si può riflettere”, ha precisato il titolare della Farnesina, ricordando che durante la pandemia di Covid-19 il Patto venne sospeso.

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