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Confcooperative al governo, servono misure anticrisi Ue e sostegni a imprese e lavoratori


«Attivare misure di crisi Ue, prevedere sgravi fiscali sul costo del lavoro, semplificare accesso a strumenti per l’export e sostenere investimenti nelle rinnovabili». Sono le proposte avanzate oggi da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, nell’incontro con il governo sui dazi Usa.

«No al muro contro muro – sottolinea Gardini – occorre piuttosto puntare sul dialogo per scongiurare una lunga guerra commerciale che rischia di lasciare sul campo migliaia di imprese e milioni di occupati su entrambe le sponde dell’Atlantico. Servono risposte immediate e strutturali per difendere il Made in Italy».

«L’innalzamento dei dazi statunitensi sulle importazioni dall’Europa minaccia di colpire duramente il settore agroalimentare italiano, con ricadute economiche e sociali che potrebbero superare i 400 milioni di euro di perdite solo nel comparto vitivinicolo e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro».

«Una contrazione del 10% dell’export agroalimentare – ha aggiunto Gardini – potrebbe comportare la perdita di 18.000 – 20.000 occupati, in modo particolare nelle filiere del vitivinicolo e del lattiero caseario».

Gardini auspica che la BCE non interrompa il percorso avviato di riduzione dei tassi di interesse per non appesantire ulteriormente le condizioni di accesso al credito per le imprese e propone al governo di attivare misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite. In particolare:

1.    Fondi comunitari: Attivazione di misure di crisi UE e stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite rimodulando anche la collocazione di risorse del Pnrr su alcune voci di spesa

2.    Riduzione dei costi:

o    Lavoro: Sgravi fiscali per i settori più colpiti e il rinvio della sugar tax prevista a oggi dal 1 luglio

o    Energia: Estendere agevolazioni vigenti per le imprese industriali energivore di trasformazione alle imprese agricole che svolgono analoghe attività

o    Burocrazia: Semplificare l’accesso a strumenti per l’export (es. Simest) e rimuovere vincoli nell’uso dei fondi OCM vino.