Artigianato e PMI: lo stato di salute del settore



Artigianato e piccole e medie imprese (PMI) sono da sempre la colonna vertebrale del sistema economico italiano. Secondo gli ultimi dati ISTAT relativi allo scorso anno, il numero totale di aziende attive in Italia è circa 5.083.500. Le PMI rappresentano la stragrande maggioranza, con circa 4,9 milioni di aziende. In un contesto così variabile, qual è lo stato attuale del settore? Ne abbiamo parlato con Gianpaolo Miceli – Segretario Provinciale CNA.

“L’artigianato per quanto in grande difficoltà nell’ultimo decennio, con un calo vertigionoso, ha dato segnali di positiva vitalità” – ha detto nella nostra intervista Miceli.

Il calo delle imprese artigiane in realtà può essere legata alla scelta di molti piccoli imprenditori di non seguire il modello classico dell’artigianato, spingendosi magari in settori non ancora saturi. Un ostacolo importante può essere riconducibile al credito d’imposta del Mezzogiorno, venuto a mancare per target differenti d’investimento. Il settore agro-alimentare, quello tradizionalmente più diffuso, è stato anche affiancato da quello dei servizi, connesso fortemente al turismo, e della meccanica di precisione.

Recentemente il Consiglio dei Ministri ha deciso la proroga del termine per la sottoscrizione delle polizze anti-calamità al primo ottobre per le medie imprese e al primo gennaio 2026 per le piccole. Un passo essenziale, come ha precisato Miceli. “Siamo sottisfatti perché è quello che chiedevamo da mesi. È difficile imporre un obbligo così stringente, in poco tempo, su un modello estremamente complesso. Non c’era materialmente il tempo”.

 





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