Gattinoni: «Lecco capitale della Cultura? Buona idea, ma serve tempo»


«Lecco capitale della cultura? Prima del 2027 – 2028 non se ne parla». Duante l’ultima puntata di “Il sindaco risponde”, trasmissione in onda ogni mercoledì sera su Unica Tv, Mauro Gattinoni ha commentato l’ipotesi di una candidatura di Lecco a capitale italiana della cultura. A lanciare per primo la proposta era stato il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati in occasione della presentazione della nuova edizione di Leggermente. «È una bella idea – ha sottolineato il sindaco di Lecco, intervistato dal giornalista Lorenzo Bonini – ma per ora è solo un’idea. Il bando indetto ogni anno dal Ministero della Cultura prevede l’assegnazione di circa un milione di euro alla città o al territorio che viene insignito del titolo di capitale italiana della cultura. La proposta sviluppata da Bergamo e Brescia nel 2023 valeva 20 volte tanto. Bisogna trovare dei temi e studiare un progetto vincente ma serve tempo».

Al momento la priorità è portare a termine tutti cantieri in corso, alcuni dei quali interessano i pilastri dell’offerta culturale cittadina come villa Manzoni e il teatro della società. La riapertura di questi due luoghi storici è prevista tra l’autunno 2025 e l’inizio del 2026. «Se non abbiamo gli alberghi per accogliere così tanti visitatori– ha aggiunto Gattinoni – l’eventuale titolo di capitale della cultura sarebbe una cartuccia sparata a salve che non produrrebbe l’effetto desiderato in termini di beneficio economico e diffusione del nome della città».

Sono almeno quattro le aree su cui è forte l’attenzione di privati interessati a creare nuove strutture alberghiere di alto livello: ex villa Brick alle Caviate, ex Inpdap di via Aspromonte, piazza Diaz e Meridiane. Lo sviluppo di questi dossier, destinati a tornare al centro del dibattito visto l’imminente avvio della discussione sul nuovo piano di governo del territorio, potrebbe influire su un eventuale candidatura di Lecco a capitale italiana della cultura 2028. «Correre assieme a Como? Sarebbe una cosa molto positiva» ha concluso Gattinoni. Era stato Michele Tavola, ex assessore alla cultura a Lecco ed attualmente alla direzione dei Musei Nazionali, a proporre l’idea di un’alleanza con Como come hanno fatto Bergamo e Brescia, due città, come ha ricordato lo stesso Tavola, “rivali da sempre, quasi di più di noi lecchesi nei confronti dei comaschi”. “Como c’è. Apriamo un tavolo, parliamone e sviluppiamo un progetto comune” aveva risposto subito il sindaco di Como Alessandro Rapinese, ricordando come i due capoluoghi, assieme a Varese, stiano già collaborando per l’organizzazione degli European Master Games 2027. Per Monsignor Davide Milani l’idea di una candidatura di Lecco a capitale italiana della cultura è «interessante se serve come idea per un cammino che abbia come fine quello di ragionare sulla identità culturale della nostra città e del nostro territorio. Sarà un cammino selettivo, che deve prendersi almeno un quinquennio per poter programmare tutto con ampio respiro. Comunque andrà sarà stato possibile avere un riscontro su quella che è la nostra identità culturale».



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