Coldiretti Sardegna chiede una Task Force per sbloccare 25 milioni di euro


Migliaia di aziende agricole e zootecniche della Sardegna attendono ancora i pagamenti legati ai contributi europei della Pac. A ostacolare il flusso di risorse è l’ennesimo impasse burocratico: i pascoli non riconosciuti come tali nella nuova carta dei suoli, che di fatto li trasforma in boschi, bloccando l’accesso ai fondi. Il risultato? Oltre 25 milioni di euro bloccati, con agricoltori e allevatori in crescente difficoltà.

Coldiretti Sardegna rilancia con forza la richiesta alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e all’assessore dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, affinché venga istituita una task force regionale con il compito di sbloccare le pratiche e accelerare i pagamenti.

Il modello di intervento esiste già e ha dimostrato di funzionare. Nel 2022, una unità di progetto istituita dalla Regione aveva risolto un’analoga situazione, consentendo il rapido sblocco dei fondi. Ora, secondo Coldiretti, la stessa strategia potrebbe essere applicata per risolvere le attuali anomalie burocratiche.

«È necessario dedicare un gruppo di lavoro esclusivo per affrontare e risolvere il problema dei pagamenti Pac – sottolinea Coldiretti –. Bisogna sbloccare i fondi nel più breve tempo possibile e garantire un monitoraggio costante dello stato delle pratiche». 

L’organizzazione agricola ha messo sul tavolo una serie di interventi concreti per risolvere il gap: attivare immediatamente la task force, sul modello di quella già operativa nel 2022, applicare soluzioni tecniche per il riconoscimento delle superfici a pascolo e delle pratiche locali tradizionali, così da renderle idonee ai contributi Pac, sbloccare i pagamenti alle aziende agricole e zootecniche nel minor tempo possibile e monitorare costantemente lo stato di avanzamento delle pratiche, garantendo trasparenza e rapidità d’azione.

Il nodo centrale riguarda i pascoli con tara, che vengono erroneamente classificati come boschi nella nuova carta dei suoli. Un errore che sta penalizzando migliaia di allevatori sardi, privandoli di risorse vitali per la sopravvivenza delle loro aziende. Coldiretti propone un approccio più aderente alla realtà agricola sarda, con una revisione dei criteri di eleggibilità delle superfici, sulla base delle pratiche tradizionali.

«La situazione è critica – avverte Coldiretti –. Le aziende agricole e zootecniche della Sardegna sono in difficoltà e l’inerzia burocratica rischia di mettere a repentaglio non solo la loro sopravvivenza economica, ma anche la salvaguardia dell’intero territorio rurale. Senza un intervento immediato, molte aree rischiano l’abbandono, con gravi conseguenze sull’equilibrio tra uomo, ambiente e attività produttive».

Agea, durante il Tavolo Verde di gennaio, aveva già espresso parere favorevole a un intervento in questa direzione. Ora la palla passa alla Regione. «Abbiamo già verificato la fattibilità operativa della proposta: i fondi possono essere sbloccati in tempi brevissimi», ribadisce Coldiretti.

(Unioneonline/Fr.Me.)

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