E’ tutto pronto per accendere la prima Comunità energetica rinnovabile promossa dall’Arcidiocesi di Pesaro insieme al Gruppo Sgr efficienza energetica e Astea energia, società dello stesso gruppo di Rimini. L’iniziativa è rivolta a tutti a partire dalla comunità diocesana e ha l’obiettivo di produrre e condividere energia pulita a beneficio delle famiglie e dei soggetti più fragili. Come funziona? Don Marco Di Giorgio vicario generale e parroco di Santa Maria Assunta in Montecchio di Vallefoglia, dove è avvenuta la presentazione, lo spiega alla sua maniera, cioé da comunicatore di concetti semplici: “Può aderire alla comunità sia chi ha pannelli fotovoltaici, e dunque produce energia, sia chi la consuma e non ha i pannelli, ma che è ugualmente prezioso acquistandola. A queste comunità lo Stato riconosce un contributo importante e qui arriva l’aspetto solidale: questo contributo infatti può servire ad aiutare chi non riesce a pagare le bollette o chi ce la fa solo in parte o a realizzare progetti sul territorio che saranno condivisi dai membri della comunità energetica”. La condizione per formare una comunità, spiega don Marco, è “essere nel territorio di una stessa cabina elettrica. A Vallefoglia ce n’è una, a Pesaro due”.
C’è poi una seconda opportunità: “Chi installa impianti fotovoltaici nella propria abitazione, può detrarre il 50 per cento dalle tasse in dieci anni oppure riceve subito un contributo pari al 40 per cento della spesa se abita in un Comune con meno di 30.000 abitanti”. Fin qui i contenuti, presentati dallo staff tecnico partner di progetto. Ora il significato: “Le Comunità Energetiche Rinnovabili – spiega don Marco – rappresentano una delle risposte più concrete alla transizione ecologica: aggregazioni tra cittadini, enti pubblici e imprese che collaborano per autoprodurre, consumare e condividere energia da fonti rinnovabili, principalmente fotovoltaiche, che hanno ricadute positive sull’ambiente e sul tessuto sociale. Nel progetto promosso a Pesaro, l’incentivo economico generato dalla condivisione dell’energia, sarà reinvestito interamente nella Comunità stessa, con l’obiettivo di finanziare interventi senza fini di lucro a favore della comunità sul territorio, in un’ottica di solidarietà e sostenibilità. Inoltre, grazie alle nuove misure previste a livello nazionale, come già accennato, sarà possibile accedere – non appena pubblicato l’avviso ufficiale – a un contributo a fondo perduto fino al 40 per cento dell’investimento per la realizzazione degli impianti, a beneficio di cittadini, pubblica amministrazione e soggetti con sede in Comuni sotto i 30.000 abitanti. Arcidiocesi e Gruppo Sgr danno vita a un modello virtuoso”.
Davide Eusebi
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