emendamenti su bonus e energia







È in corso l’iter parlamentare del Decreto Bollette 2025 (Dl n. 19 del 28 febbraio 2025), ora all’esame della Commissione Attività produttive della Camera, con relatore il deputato della Lega Andrea Barabotti. Il testo, che punta a contrastare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese, è entrato nel vivo con un fitto ciclo di audizioni, svoltesi il 19 e 20 marzo, che ha coinvolto oltre quaranta soggetti tra associazioni di categoria, sindacati e operatori del settore energetico.

Il termine per la presentazione degli emendamenti era fissato alle 18:00 di giovedì 20 marzo 2025, mentre la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha programmato l’approdo del decreto in Aula per il 7 aprile, rispettando un calendario parlamentare particolarmente serrato.

Durante le audizioni sono emerse diverse criticità, tra cui la mancanza di misure strutturali come il disaccoppiamento dei prezzi di energia elettrica e gas, la richiesta di estendere la sterilizzazione degli oneri generali di sistema anche alle piccole imprese con potenza inferiore a 16,5 kW, e l’esigenza di una definizione normativa chiara per le microimprese vulnerabili. Il tutto si è tradotto in un nutrito pacchetto di correttivi.

Obiettivi del decreto Bollette 2025

Il Decreto Bollette 2025 rappresenta un intervento urgente del Governo per contrastare l’aumento dei costi energetici. Prevede risorse per circa 3 miliardi di euro da impiegare in tre mesi, con l’intento di offrire un sostegno concreto a famiglie e imprese, ripartendo i fondi in modo bilanciato: 1,6 miliardi destinati ai nuclei familiari e 1,4 miliardi al sistema produttivo.

Il provvedimento si articola in due aree di intervento:

  1. Misure contingenti
    Azioni immediate per attenuare gli effetti del caro energia:
    • Estensione del bonus sociale per energia e gas, con innalzamento del limite ISEE a 25.000 euro e un contributo aggiuntivo di 200 euro per chi rientra nella nuova fascia.
    • I beneficiari con ISEE più basso continueranno a ricevere anche il bonus ordinario, per un totale superiore a 500 euro.
    • Per le PMI, è previsto un taglio del 20% delle bollette tramite la riduzione degli oneri di sistema.
    • Proroga di due anni del passaggio obbligatorio al mercato libero per microimprese e utenti vulnerabili.
  2. Interventi strutturali
    Misure di lungo periodo con una visione strategica:
    • Sostegno alla diffusione di un’energia sicura, pulita e a basso costo.
    • Avvio del dibattito parlamentare sul nucleare per rafforzare l’autonomia energetica nazionale.

L’obiettivo è duplice: contenere l’impatto immediato dei rincari e, al tempo stesso, costruire un sistema energetico più solido e sostenibile, capace di affrontare le sfide future attraverso scelte strutturali e lungimiranti.

Emendamenti al Decreto Bollette 2025

Sono stati 325 gli emendamenti presentati alla Commissione Attività produttive della Camera. I correttivi proposti toccano una vasta gamma di questioni, a partire dalla riforma della struttura del prezzo dell’energia fino alle misure di tutela per i cittadini vulnerabili e al sostegno diretto alle imprese. Al centro del dibattito, come sottolineato dal ministro Pichetto Fratin, rimane il nodo strutturale della formazione dei prezzi, ancora fortemente influenzato dal peso del gas.

Il confronto è appena cominciato, ma si preannuncia rapido e sarà decisivo valutare le proposte alla luce dei pareri del Governo e delle compatibilità finanziarie.

Estensione e semplificazione del bonus sociale energia

Tra gli emendamenti più significativi al Decreto Bollette 2025 figura quello relativo al potenziamento del bonus sociale per l’energia, con l’obiettivo di rafforzare il sostegno alle famiglie in difficoltà in un contesto ancora segnato dal caro energia. La proposta include l’estensione retroattiva del beneficio al primo trimestre del 2024, andando così a coprire un periodo in cui i costi energetici sono rimasti elevati per molti nuclei familiari.

In parallelo, sono stati presentati correttivi volti a semplificare l’accesso al bonus, rendendolo più automatico e inclusivo, anche grazie all’aggiornamento dei criteri reddituali e familiari. Tra le ipotesi al vaglio, l’utilizzo diretto delle banche dati dell’INPS per incrociare i requisiti ISEE ed evitare che l’ottenimento dell’agevolazione dipenda da complesse procedure burocratiche.

L’obiettivo è quello di superare le rigidità attuali, ampliando la platea dei beneficiari e riducendo i tempi di erogazione dell’aiuto, così da offrire un sostegno concreto e tempestivo alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Disaccoppiamento dei prezzi di energia elettrica e gas

Tra le proposte emendative più rilevanti emerge la richiesta di disaccoppiare i prezzi dell’energia elettrica da quelli del gas, una misura invocata da tempo da imprese, associazioni di settore e autorità regolatorie. Attualmente, infatti, il meccanismo di formazione del prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Europa segue un modello marginalista, in cui il costo dell’ultima fonte attivata (spesso il gas) determina il prezzo finale dell’intera energia immessa in rete.

Questo sistema, come sottolineato anche dal ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, penalizza fortemente i consumatori, poiché il gas – pur rappresentando circa il 40% della produzione elettrica – incide fino al 75% sul prezzo finale dell’energia. Il disaccoppiamento permetterebbe quindi di rivalutare il peso reale delle fonti rinnovabili, riducendo l’impatto delle fluttuazioni del gas sui costi energetici complessivi.

L’introduzione di questo principio, sostenuta da più forze politiche, avrebbe l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e stabilità nei prezzi, favorendo una transizione energetica più equa e sostenibile, e allineando il sistema italiano alle evoluzioni già in corso a livello europeo.

Proroga della sterilizzazione degli oneri di sistema

Un altro tema centrale tra gli emendamenti al Decreto Bollette 2025 riguarda la proroga della sterilizzazione degli oneri generali di sistema applicati alle bollette elettriche. La misura, introdotta nei mesi scorsi per attenuare il peso dei costi fissi non legati al consumo diretto di energia, ha rappresentato un importante strumento di contenimento delle spese per famiglie e imprese, in particolare in una fase di forte instabilità dei mercati energetici.

Le proposte presentate chiedono di estendere nel tempo questa esenzione, così da evitare un improvviso aumento dei costi in bolletta, soprattutto per le utenze domestiche vulnerabili e le piccole e medie imprese. Il mantenimento della sterilizzazione è ritenuto essenziale per garantire continuità al sostegno pubblico e favorire un passaggio graduale verso una normalizzazione dei prezzi.

Bonus elettrodomestici: semplificazione e sconto in fattura

Un emendamento interviene sul bonus elettrodomestici previsto dalla Legge di bilancio 2025, eliminando il vincolo della classe energetica B come requisito minimo di efficienza. Tale soglia rischiava di escludere gran parte della produzione italiana, sollevando preoccupazioni tra i produttori e il MIMIT. La definizione della gamma di prodotti incentivabili sarà quindi affidata a un decreto interministeriale MIMIT-MEF, in fase avanzata di preparazione.

Il bonus prevede un rimborso fino al 30% del costo, con un massimo di 100 euro per elettrodomestico, elevabili a 200 euro per famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro. Il fondo complessivo disponibile è di 50 milioni di euro.

Tra le novità principali, lo stop al click day: il contributo sarà applicato direttamente come sconto in fattura, con recupero tramite credito d’imposta per il venditore, replicando il modello del bonus TV 2021. La gestione sarà affidata alla piattaforma PagoPA, mentre Invitalia curerà le attività istruttorie e di controllo. I costi gestionali (massimo 4%) ridurranno leggermente il plafond disponibile.

Emendamento su auto aziendali: tutela per ordini effettuati entro il 2024

L’emendamento propone una clausola di salvaguardia per evitare penalizzazioni fiscali a dipendenti e imprese che abbiano ordinato auto aziendali a uso promiscuo (cioè per lavoro e uso personale) entro il 31 dicembre 2024, anche se il veicolo verrà effettivamente assegnato nel 2025.

In sostanza, per questi casi continuerebbero a valere le vecchie regole fiscali, evitando l’aumento dei costi chilometrici e del fringe benefit previsto per le nuove assegnazioni di auto a motore termico o ibrido.

Il limite attuale del 30 giugno 2025 come data massima per la consegna potrebbe però creare disparità tra chi riceve l’auto entro quella data e chi, pur avendola ordinata in tempo, la riceverà dopo. Per questo motivo si propone di collegare il beneficio alla data dell’ordine, non a quella della consegna. Le coperture finanziarie per garantire la misura sono già previste e non richiederebbero ulteriori fondi.

Polizze catastrofali: proroga dell’obbligo e dubbi interpretativi per le STP

Tra gli emendamenti figura anche la proposta di proroga al 31 ottobre 2025 dell’obbligo per le attività produttive di sottoscrivere una polizza assicurativa contro calamità naturali (come terremoti, alluvioni e frane). La scadenza attuale del 31 marzo 2025 lascia poco tempo per l’adeguamento e presenta ancora zone d’ombra applicative, sollevate da imprese e professionisti. Il rinvio di sette mesi mira a dare maggiore certezza normativa e ad avviare un confronto tra Governo, imprese e operatori del settore assicurativo.

Tra i principali nodi interpretativi, spiccano i dubbi legati alle società tra professionisti (STP). Pur essendo iscritte in una sezione speciale del Registro delle imprese, le STP svolgono un’attività di natura professionale e non imprenditoriale, come richiesto dalla norma istitutiva dell’obbligo. Tuttavia, proprio per la forma societaria adottata e l’iscrizione al Registro, alcune interpretazioni – come quella espressa dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – ritengono che anche le STP debbano essere considerate tra i soggetti obbligati.

Il dubbio resta aperto e rende necessaria una chiarificazione normativa o interpretativa, per evitare che professionisti organizzati in forma societaria siano trattati diversamente da quelli in forma associata o individuale, che non sono tenuti all’obbligo perché non iscritti al Registro delle imprese. Una definizione più chiara dei destinatari sarà quindi essenziale in vista dell’attuazione definitiva della norma.

Altri correttivi al Decreto Bollette: rateizzazioni, imprese energivore, mercato tutelato e rinnovabili

Il pacchetto di emendamenti al Decreto Bollette comprende ulteriori proposte mirate a rafforzare le tutele per famiglie e imprese. Tra le principali:

  • Rateizzazione e morosità: sono state avanzate proposte per facilitare il pagamento dilazionato delle bollette, soprattutto nei casi di difficoltà economica, e per evitare il distacco dell’utenza in situazioni di morosità temporanea.
  • Sostegno alle imprese energivore: alcuni emendamenti puntano a confermare e potenziare le agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia, categoria particolarmente esposta alla volatilità dei prezzi.
  • Fine del mercato tutelato: diverse forze politiche chiedono un rinvio della scadenza di luglio 2024 per il termine del servizio di maggior tutela per le utenze non vulnerabili, oppure l’introduzione di tutele rafforzate per i clienti vulnerabili nella transizione al mercato libero.
  • Fonti rinnovabili e comunità energetiche: sono stati proposti incentivi e semplificazioni per promuovere l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche, con l’obiettivo di ridurre strutturalmente il costo dell’energia.
  • Contratti per differenza: alcuni correttivi prevedono la promozione di contratti a lungo termine per la fornitura energetica, al fine di stabilizzare i prezzi e favorire investimenti nelle rinnovabili.
  • Microimprese vulnerabili: è stata sollevata la necessità di ampliare e chiarire la definizione normativa di microimprese vulnerabili, per includere anche realtà produttive oggi escluse dalle tutele previste dal decreto.

Questi correttivi riflettono un tentativo di rafforzare l’efficacia sociale ed economica del provvedimento, tenendo conto delle sollecitazioni emerse durante le audizioni e dei bisogni reali di cittadini, imprese e territori.



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