“Mai come in questo momento storico, diventa centrale il ruolo del Governo Italiano in termini di interlocuzione con la Commissione Europea e col Commissario Hansen. Bisogna passare dalle parole ai fatti dimostrando una reale volontà di semplificazione burocratica, per tutto quanto concerne le norme che ci sono state imposte”
così ad Agricolae Ettore Prandini, presidente Coldiretti – a margine della conferenza “Agricoltura E’ “ organizzata a Roma dal Masaf.
“Serve una semplificazione della PAC e degli ecoschemi e arrivare ad avere una visione anche rispetto a quegli elementi che ci possono far crescere in modo omogeneo. Ad esempio, per quanto riguarda delle regole che non sono state applicate in modo omogeneo per tutti gli stati, con la possibilità per alcuni di questi di ottenere delle deroghe sui settori produttivi, che hanno creato una forma di concorrenza sleale fra stati”.
“Nel momento in cui viene data una deroga deve valere anche per gli altri stati. Dobbiamo avere una visione del mercato che dev’essere globale, nella difesa delle nostre eccellenze; senza demonizzare alcuni settori come la zootecnica o il settore vitivinicolo, che è sempre più preso di mira ed è sotto attacco”.
“Serve creare strumenti per l’internalizzazione con i quali si incentivino e si accompagnino le nostre imprese sui mercati internazionali: in questo modo si genera valore economico partendo anche dal presupposto che le risorse stanziate nei confronti della PAC non debbano essere diminuite, ma debbano essere agganciate al tema inflattivo”.
“Quello che abbiamo osservato negli scorsi anni è che tante volte abbiamo perso una parte significativa di quel valore, stante all’andamento economico dell’inflazione stessa: in tutto questo ovviamente va fatta una riflessione sul valore della Sovranità Alimentare stessa. Possiamo produrre di più, ma dobbiamo sostenere le imprese agricole”.
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