chiudono i negozi, crescono attività di ristoro e B&B – AndriaLive.it


L’evoluzione delle attività commerciali, dell’alloggio e della ristorazione nelle città italiane negli ultimi dodici anni, con un focus sull’andamento dei settori merceologici nei centri storici e nelle periferie e sul boom degli affitti brevi, il ruolo della componente straniera nelle imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione e il primo pacchetto di proposte del progetto Cities di Confcommercio per riqualificare i centri urbani e scongiurare il rischio di desertificazione commerciale.

Tra il 2012 e il 2024, in Italia, sono spariti quasi 118mila negozi al dettaglio e 23mila attività di commercio ambulante; in crescita le attività di alloggio e ristorazione (+18.500). Nello stesso periodo, nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi, si registra una forte crescita di imprese straniere (+41,4%) mentre quelle a titolarità italiana segnano solo un +3,1%. E del totale della nuova occupazione straniera nell’intera economia (+397mila occupati negli ultimi 12 anni) il 39% si concentra nel commercio, nell’alloggio e nella ristorazione (+155mila); nei centri storici chiudono più negozi che nelle periferie, sia al Centro-Nord che nel Mezzogiorno.

Sono questi i principali temi illustrati dal direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, e dal responsabile Urbanistica e Rigenerazione Urbana di Confcommercio, Paolo Testa contenuti nell’annuale analisi sulla “Demografia d’impresa nelle città italiane”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.

Negli ultimi 12 anni Bari ha perso 757 imprese, di cui 60 nei centri storici e 700 nelle altre zone della città. Dato in aumento per quel che riguarda alberghi, bar e ristoranti che crescono di 116 unità nel centro storico e di 273 nelle altre zone. 

I b&b sono responsabili della crescita della voce alloggio a scapito degli alberghi tradizionali; molti bar hanno cambiato codice spostandosi sulla somministrazione propriamente detta “ristoranti”. C’è uno sviluppo di attività meno ordinato nell’ambito di una maggiore vitalità.

Nella Bat l’aumento significativo lo si registra nelle zone non centro storico a Trani, +56 attività tra alberghi, bar e ristoranti, e nel centro storico di Andria, +51.

La desertificazione commerciale – dott. Vito D’Ingeo, presidente Confcommercio Bari-Bat – minaccia vivibilità, sicurezza e coesione sociale delle nostre città. Occorre sostenere le attività di vicinato e il nostro progetto Cities punta a riqualificare le economie urbane con il contributo di istituzioni e imprese. Senza commercio di vicinato, non c’è comunità”.

Confcommercio Bari-Bat ha presentato il rilancio del commercio di prossimità nel quartiere Libertà. L’iniziativa mira alla definizione di un programma triennale per lo sviluppo delle economie di prossimità nel quartiere Libertà al fine di rilanciare il commercio locale e rafforzare il tessuto economico e sociale dell’area. Attraverso incentivi e strategie mirate, il progetto vuole stimolare la nascita e il rafforzamento delle attività economiche, migliorare l’attrattività commerciale e turistica e favorire l’occupazione.

domenica 23 Marzo 2025



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