Dalla crescita locale all’espansione all’estero, con due casi studio:
“Aprire l’orizzonte ai mercati esteri va fatto con una strategia chiara altrimenti ci si trova a dover risolvere problemi complessi senza essere preparati e attrezzati.”, spiega Carnicelli di Eoliann.
L’espansione sui mercati internazionali non è solo una tappa del percorso di crescita per una startup italiana, ma una necessità per garantirsi una solida prospettiva a medio-lungo termine. Sempre più founder lo hanno capito, adottando fin da subito una visione globale superando l’approccio più conservativo di “coltivare unicamente il proprio orticello”.
Per competere a livello internazionale, serve una combinazione di strategia e capitali, ma due fattori risultano imprescindibili: la costruzione di un network solido e l’accesso a programmi di supporto mirati. UniCredit Start Lab, la piattaforma di business che dal 2014 affianca startup e PMI innovative nella loro crescita, offre strumenti e opportunità per affrontare il delicato passaggio verso i mercati esteri.
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Il supporto all’internazionalizzazione
Tra le diverse leve messe a disposizione da UniCredit Start Lab, uno dei tasselli chiave è proprio il supporto all’espansione nei mercati esteri.
Il programma infatti ha come punto di forza il fatto di essere parte di una Banca paneuropea e di poter collaborare con alcune delle più importanti iniziative internazionali dell’ecosistema delle tech company come la Mediterranean Startup World Cup, una competizione globale che riunisce le migliori startup mondiali per competere per un investimento da 1 milione di dollari nella Silicon Valley, accedendo ad una rete internazionale di investitori e partner, facilitando l’internazionalizzazione dei loro progetti. O con altre collaborazioni di rilievo come quella attivata con l’Agenzia ICE attraverso il “Global Start Up Program” (GSUP), iniziativa che mira a potenziare la presenza internazionale delle startup in Europa, Stati Uniti e Asia.
Grazie a queste partnership, il programma offre alle startup selezionate da UniCredit Start Lab (purché in possesso dei requisiti richiesti), l’opportunità di essere ammesse direttamente alla fase di validazione da parte delle commissioni delle due iniziative.
Per entrare nel concreto, vi raccontiamo la storia di due startup selezionate da UniCredit Start Lab: Mespac ed Eolian, che hanno vissuto queste esperienze, , e le hanno condivise con la community di StartupItalia.
Mespac: l’accuratezza dei dati satellitari per il mare
Mespac offre servizi di analisi meteo-oceanografiche agli operatori del settore dell’energia eolica ed offshore, fornendo dati dettagliati su parametri come vento, onde e correnti nei siti destinati allo sviluppo di impianti eolici offshore. La loro piattaforma basata su cloud integra informazioni provenienti da diverse reti satellitari, elaborando attraverso modelli fisico-matematici e algoritmi di intelligenza artificiale per ottenere previsioni precise e affidabili.
L’idea alla base della startup nasce cinque anni fa da un’esigenza concreta: raccogliere dati accurati per il settore marittimo, riducendo i costi e i tempi di acquisizione tradizionali. Andrea Gulisano, esperto in rinnovabili offshore, incontra Edoardo Pasta, Giulia Cervelli e Giuseppe Giorgi, ricercatori impegnati nello sviluppo di modelli per monitorare condizioni meteo-marine del Marine Offshore Renewable Energy Lab del Politecnico di Torino (MORE Lab) guidato dalla Prof.ssa Giuliana Mattiazzo. Il problema? Gli strumenti tradizionali per raccogliere queste informazioni sono costosi e richiedono lunghe autorizzazioni burocratiche.
Grazie a un primo contatto con l’Agenzia Spaziale Europea, il team decide di sfruttare i dati satellitari per colmare questa lacuna. Utilizzano Sentinel e altri satelliti, ma si trovano di fronte a una sfida tecnica: i satelliti non forniscono dati continui sullo stesso punto geografico. La soluzione? Un modello di intelligenza artificiale che integra e completa i dati mancanti, applicabile a settori come l’eolico offshore, l’acquacoltura e le previsioni meteo-marine. Qui raccontiamo di più sulla startup e sul modello di business.
L’ingresso in UniCredit Start Lab è stato un punto di svolta per Mespac, come racconta Andrea Gulisano, CEO della startup: “Il programma è stato fondamentale per tre motivi: ha dato ai membri del team con background accademico l’opportunità di approfondire tematiche di business, ci ha permesso di essere seguiti da mentor esperti e ci ha aperto le porte di opportunità come il Global Start Up Program, che ci ha portati a Berlino a esplorare il mercato tedesco.”
Grazie al network creato, Mespac ha potuto aprire una sede in Scozia e raccogliere 100.000 sterline per testare le prime soluzioni. Giulia Cervelli, Head of Product, evidenzia il valore dell’esperienza umana in Unicredit Start Lab, sottolineando “l’importanza del confronto diretto con altri CEO e il supporto di mentor esperti su temi cruciali, come il trasferimento tecnologico”.
Andrea Gulisano condivide tre consigli per chi vuole internazionalizzarsi:
- Cerca il programma giusto per le esigenze del tuo business.
- Prepara il tuo team ad affrontare le sfide pratiche, anche quelle apparentemente banali come aprire un conto bancario all’estero.
- Studia la distribuzione delle attività tra Italia e il paese target. Mespac, ad esempio, ha la sede commerciale in Scozia e il team di sviluppo in Italia.
Eoliann prevede le alluvioni con l’AI
Eoliann ha sviluppato la sua piattaforma di analisi del rischio climatico, un sistema avanzato in grado di valutare con alta precisione la probabilità, l’intensità e l’impatto di eventi estremi come inondazioni, siccità, frane e incendi a livello continentale, con un’ambizione globale. Grazie a sofisticati modelli di machine learning, la piattaforma fornisce dati dettagliati per supportare aziende e istituzioni nella gestione e nell’adattamento ai diversi rischi climatici da oggi fino al 2050.
Nel 2022, Roberto Carnicelli partecipa a un programma di venture building a Torino, dove incontra Chiara Mugnai, Giovanni Luddeni, Emidio Granito e Alessandro Bettuzzi. Insieme, danno vita a Eoliann con l’obiettivo di sfruttare i dati satellitari per prevedere eventi climatici estremi. Dopo il primo round di investimento nel novembre 2022, il team si espande con nuove assunzioni, tra cui Federico D’Albenzio, Senior Business Developer. Da allora, il team lavora su una sfida cruciale: aiutare aziende e istituzioni a mitigare i rischi legati a fenomeni come le alluvioni, che causano danni enormi a infrastrutture e sistemi finanziari.
La startup sviluppa un algoritmo che combina intelligenza artificiale e immagini satellitari per anticipare gli impatti delle catastrofi naturali. Questo innovativo approccio attira l’interesse di investitori: così raccoglie 1,5 milioni di euro grazie all’ingresso di Primo Capital ed Exor Ventures. Qui raccontiamo più dettagli sulla storia di Eoliann.
L’accesso a UniCredit Start Lab ha permesso loro di entrare nel Global Startup Program, trascorrere un mese a Berlino ma anche di accedere alle semifinali della Mediterranean Startup World Cup competition e uscirne vincitori, avendo così l’opportunità di presentarsi a San Francisco per la grande finale del 2025.
Roberto Carnicelli, CEO & Co-founder di Eoliann racconta: “UniCredit Start Lab è stata una grande vetrina. Il fatto di essere stati selezionati come migliore startup del cluster Cleantech & Industrial ha avuto un impatto mediatico importante e ci ha aiutato a farci conoscere. A Berlino abbiamo imparato a navigare un nuovo mercato e affrontare questioni chiave dell’internazionalizzazione: dalla scelta del Paese target alla gestione della lingua nelle interazioni con gli stakeholder.”
Per il team di Eoliann, la chiave del successo è il network: “Ogni startupper ha bisogno di connessioni più che di un semplice corso su come redigere un business plan. Il valore aggiunto è essere indirizzati verso le persone giuste che possono fornire il giusto feedback.”
Anche se il loro percorso internazionale è appena iniziato, Roberto e Federico condividono tre lezioni fondamentali:
- Non scegliere il mercato solo in base ai numeri o alla minore competizione. Considera aspetti normativi e culturali, perché un errore nella scelta del Paese può costare tempo e denaro.
- Scegli con attenzione chi rappresenterà l’azienda all’estero. Meglio un esperto del mercato locale o un membro del team che incarna la cultura aziendale? Ogni opzione ha le sue criticità.
- Prepara la gestione dei clienti in più Paesi. Servono risorse adeguate per offrire assistenza e garantire continuità operativa.
I due concludono con un consiglio pratico:
“Pensa in grande e fallo dall’inizio ma senza improvvisare. Fondamentale è scegliere come e da chi farsi supportare, in ogni fase di vita della tua startup. Aprire l’orizzonte ai mercati esteri va fatto con una strategia chiara altrimenti ci si trova a dover risolvere problemi complessi senza essere adeguatamente preparati e attrezzati. Noi abbiamo scelto di appoggiarci a Start Lab e da lì ci si sono aperte molte porte, alcune delle quali hanno fatto la differenza.”
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