VICENZA – La Guardia di Finanza ha portato alla luce un sofisticato sistema di truffa fiscale legato ai bonus edilizi, che ha coinvolto due imprese fittizie e 19 cittadini ignari.
L’operazione ha portato al sequestro di oltre 2 milioni di euro e alla denuncia di quattro amministratori.
Un sistema di crediti fiscali inesistenti
L’indagine, avviata inizialmente dalla Procura di Busto Arsizio e poi trasferita per competenza a Vicenza, ha rivelato un meccanismo fraudolento basato sulla generazione di crediti d’imposta fittizi. Due aziende, create appositamente per l’operazione, hanno simulato lavori di ristrutturazione e risparmio energetico mai eseguiti, presentando documenti falsificati.
I crediti fiscali illeciti, caricati nei cassetti fiscali delle due società, sono stati creati con l’intervento di professionisti abilitati che, secondo le indagini, non erano a conoscenza della frode. Il sistema prevedeva poi la monetizzazione dei crediti attraverso la cessione a terzi o la compensazione diretta.
Il coinvolgimento inconsapevole di 19 cittadini
Uno degli aspetti più gravi dell’indagine riguarda il coinvolgimento, seppur involontario, di 19 cittadini, i cui nomi risultavano nei documenti presentati per ottenere i bonus edilizi. Tuttavia, le verifiche hanno dimostrato che:
- Nessuno di loro aveva richiesto i lavori dichiarati.
- Alcuni non possedevano alcun immobile.
- Altri avevano proprietà diverse da quelle indicate nei documenti falsificati.
Questo elemento sottolinea la sofisticazione del sistema fraudolento, che ha sfruttato dati personali a loro insaputa per ottenere illecitamente i finanziamenti.
Sequestro dei crediti illegittimi e denunce
Grazie all’intervento tempestivo della Guardia di Finanza, il G.I.P. del Tribunale di Vicenza ha disposto il sequestro preventivo di tutti i crediti fiscali illegittimi ancora presenti nei conti delle società coinvolte.
Complessivamente, il valore dei crediti generati superava i 2 milioni di euro, di cui 720 mila euro sono stati bloccati prima che potessero essere utilizzati.
I quattro amministratori che si sono alternati alla guida delle aziende sono stati denunciati con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.
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