(AGENPARL) – Roma, 17 Marzo 2025
(AGENPARL) – Mon 17 March 2025 *Cnpr Forum: ‘Caro bollette’, vanno rivisti gli oneri di sistema *
*Mascaretti (FdI): “Da governo 3 mld per famiglie e imprese”*
*Misiani (Pd): “Misure strutturali per ridurre costi energetici”*
*Squeri (FI): “Prospettive positive se migliora crisi Russia Ucraina”*
*Dori (AVS): “Puntare sulle rinnovabili”*
“Il governo ha risposto prontamente al caro energia con il decreto n. 19
del 28 febbraio, stanziando tre miliardi di euro per famiglie, PMI e
aziende energivore. Previsto un contributo di 200 euro per le famiglie con
ISEE fino a 25mila euro e misure per garantire trasparenza sui contributi
in bolletta”. Lo ha dichiarato *Andrea Mascaretti*, deputato di Fratelli
d’Italia nelle Commissioni Bilancio e Lavoro, nel corso del Cnpr forum
“Luce e gas, torna l’allarme bollette: quali misure per famiglie e
imprese”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti
contabili, presieduta da *Luigi Pagliuca*.
Mascaretti ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza energetica,
evidenziando l’impatto della dipendenza dal gas russo, l’assenza di
centrali nucleari in Italia e le politiche europee che privilegiano la
sostenibilità ambientale senza considerare i costi economici.
Secondo *Antonio Misiani *(Pd)*,* vicepresidente della Commissione Bilancio
a Palazzo Madama: “Il governo è intervenuto in ritardo sul caro energia,
nonostante gli aumenti costanti di luce e gas segnalati già durante la
Legge di Bilancio. Il decreto recepisce alcune proposte del PD, come il
rinvio delle aste per i clienti vulnerabili, ma resta insufficiente. Viene
criticata l’assenza di misure strutturali per ridurre il costo dell’energia
elettrica, il più alto d’Europa. Si sottolinea la necessità di sganciare il
prezzo dell’elettricità da quello del gas per affrontare il problema in
modo efficace”.
L’impegno del governo è stato ribadito da *Luca Squeri,* deputato di Forza
Italia e componente della commissione Attività produttive: “La chiusura
delle forniture di gas dalla Russia da parte dell’Ucraina ha fatto
aumentare i prezzi dell’energia, incidendo sulle bollette elettriche in
Italia, dove la produzione di corrente è ancora legata al gas. Per
attenuare l’impatto, il governo ha stanziato tre miliardi di euro,
destinati a famiglie e imprese. Tuttavia, si intravedono segnali positivi:
il calo dei prezzi favorito dalle prospettive di pace tra Russia e Ucraina
e la ridotta necessità di riempire le riserve di gas con l’arrivo
dell’estate potrebbero portare a un’uscita dall’emergenza energetica”.
Puntare sulle fonti rinnovabili è la priorità per *Devis Dori*, deputato di
alleanza Verdi Sinistra e componente della commissione Giustizia: “Oltre
due milioni di famiglie in Italia vivono in povertà energetica, costrette a
ridurre il riscaldamento e a rivedere la gestione domestica per poter
pagare le bollette. Alla Camera sono state presentate mozioni per ampliare
i bonus sociali, ma l’inflazione e i profitti delle società energetiche
aggravano la situazione. La soluzione passa per le energie rinnovabili,
come le comunità energetiche, ostacolate da burocrazia. L’Italia, un tempo
leader nel settore, è diventata dipendente dal gas. Per abbassare le
bollette servono investimenti nelle rinnovabili, non nel nucleare,
considerato un errore.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato espresso da *Mario Chiappuella*,
commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara: “Il caro
bollette è tornato al centro dell’attenzione e servono misure urgenti per
proteggere le fasce più deboli. È fondamentale affrontare il tema
dell’autosufficienza energetica e della sostenibilità. Tra il 2019 e il
2024, il costo dell’energia elettrica in Italia è aumentato del 107%, molto
più che in Francia, Spagna e Germania. Questo incremento è dovuto a
diseconomie di sistema e oneri aggiuntivi che il Paese continua a scaricare
sui consumatori”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni*, consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Il sistema tariffario
dell’energia in Italia è estremamente complesso e difficile da governare.
Le bollette includono oneri di sistema, che incidono fino al 20% e coprono
costi come la sicurezza delle centrali nucleari dismesse e incentivi alle
rinnovabili. Una revisione di questi oneri sarebbe necessaria, ma il loro
aumento per finanziare agevolazioni ai più deboli rischia di creare un
corto circuito. Inoltre, c’è il paradosso degli
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