Imprese e innovazione, bando a  sostegno degli  investimenti in nuove tecnologie


Introdurre con progetti innovativi nuove tecnologie nei processi produttivi e organizzativi, nei prodotti e servizi, nelle catene di distribuzione e vendita e nelle relazioni con i diversi attori delle filiere.
Sono i principali obiettivi del nuovo bando, il secondo del triennio, per il sostegno alla transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale che ha stanziato 25 milioni di euro di risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale Pr-Fesr 2021-27. Un contributo a fondo perduto fino al 40% degli investimenti ammessi e per un importo non superiore ai 90mila euro, in applicazione del “regime de minimis” basato su piccoli aiuti.

La misura è rivolta a soggetti, enti e organizzazioni che svolgano la loro attività in qualsiasi settore economico, esclusi quelli che operano esclusivamente nei settori della produzione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è di accrescerne la competitività a livello nazionale e internazionale, promuovendo l’adozione delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate a incrementare flessibilità e adattabilità, sicurezza, efficienza e produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della catena del valore e delle filiere in cui operano.

Il bando

Le domande dovranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 15 aprile alle ore 13 del 28 aprile 2025, esclusivamente online, tramite l’applicazione web della Regione, Sfinge 2020. L’applicativo web sarà reso disponibile già a partire dall’11 aprile 2025 per la sola compilazione e validazione delle domande. La finestra per la presentazione delle domande sarà chiusa anticipatamente al raggiungimento del numero di 500 domande presentate. Gli interventi, inoltre, dovranno essere avviati a partire dalla data di presentazione della domanda e dovranno essere conclusi, salvo proroghe autorizzate, entro la data del 31 marzo 2026. Ogni proponente potrà presentare una sola domanda, anche nel caso in cui questa riguardi interventi da realizzare in più sedi o unità locali, che dovranno comunque essere localizzate nel territorio dell’Emilia-Romagna. Non possono partecipare al bando i soggetti pubblici e/o a partecipazione pubblica.

Premialità: aree interne e montane, imprese femminili

Tra le premialità quella per le imprese che si trovano nelle aree interne e in quelle montane dell’Emilia-Romagna, con l’obiettivo di ridurre gli squilibri e le diseguaglianze territoriali regionali che tendono a pesare soprattutto sulle aree più lontane dalle maggiori direttrici di sviluppo. Premialità anche per chi assume personale con competenze nel settore Ict o dell’organizzazione aziendale, per l’impresa femminile o giovanile, per il rating di legalità. La Rete regionale per la digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna Anche questo bando può avvalersi del supporto della ‘Rete regionale per la digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna’ per accompagnare le imprese regionali nel processo di trasformazione digitale.

Risultati primo Bando

Con la prima edizione del bando regionale, 702 delle 890 domande presentate sono state ammesse al finanziamento, con un contributo complessivo di quasi 51 milioni di euro, che ha generato investimenti totali pari a 132 milioni. Tra i progetti finanziati: 152 appartengono al settore delle industrie culturali e creative; 22 sono relativi al turismo; 125 provengono da imprese artigiane; 17 da start-up innovative; 36 dal settore della moda; 12 dal settore dei trasporti e della logistica; 182 dalla filiera meccanica e metallurgica. Inoltre, 81 progetti sono stati presentati da imprese in possesso del rating di legalità, 78 da imprese femminili, 6 da imprese giovanili, 53 da imprese localizzate nelle aree montane, 25 da imprese situate nelle aree interne, e 17 da imprese delle aree svantaggiate del ferrarese e del piacentino. Rispetto alla tipologia dei progetti finanziati, 578 mirano a favorire l’ottimizzazione dei processi aziendali interni, mentre i restanti 124 si concentrano sull’ottimizzazione dei processi di filiera. Infine, tra le 702 imprese finanziate, 190 hanno assunto l’impegno a incrementare la forza lavoro.



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