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Sace, dove vanno investiti i 100 miliardi che servono a far crescere l’export delle aziende italiane


Sace, poi, considera Space, Blue e Circular economyi settori del futuro di maggiore impatto potenziale per l’economia italiana”. A oggi, in Italia l’industria dello Spazio produce affari per tre miliardi di euro e, nei prossimi cinque anni, avrà bisogno di dieci miliardi di investimenti privati.
La Blue economy, invece, è tutto ciò che prevede lo sfruttamento delle risorse marine e costiere (dalla pesca al turismo al cablaggio sottomarino). Ogni euro prodotto da questo settore ne attiva 1,8 nel resto dell’economia, “per un valore complessivo di 113,7 miliardi di valore aggiunto”. L’Italia è poi leader nel settore dell’economia circolare, che mette in primo piano sostenibilità ambientale e lotta allo spreco. In Italia il tasso di circolarità è del 18,7%, mentre la media europea è dell’11,5%.

L’export per la crescita

Oltre agli investimenti in tecnologia, la crescita delle aziende italiane è destinata a passare per l’export, che secondo Sace tornerà ad aumentare del 3% dopo un biennio di stagnazione record (circa 625 miliardi). Dati i conflitti in corso e l’incertezza generata dalla guerra dei dazi voluta dagli Stati Uniti e nella quale sarà presto coinvolta anche l’Europa, proprio l’export ha bisogno di una buona dose di coraggio.

Sentita da Wired, l’amministratrice delegata di Sace Alessandra Ricci spiega infatti che l’incertezza può fungere da spinta per il cambiamento. “Per il 2025 i dazi non avranno effetti sull’export. Ecco perché quest’anno dobbiamo andare a conquistare nuovi mercati, ampliando gli scenari di sbocco per le nostre merci e le nostre imprese”. Sulla scia di questa visione, Sace ha elaborato la Growth map, un tool interattivo che aiuta le aziende a conoscere nuovi mercati in cui investire. Una volta aperta la mappa, è possibile cliccare sul Paese desiderato per scoprire dati, conoscere aziende, partecipare ad eventi, studiare le opportunità di crescita generati dalle esportazioni in quelle aree.

In particolare, Sace ha individuato 14 mercati strategici (i cosiddetti “Gate”, ovvero “porte di accesso”), nei quali è possibile accompagnare la crescita del Made in Italy nel mondo: Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Marocco, Sudafrica, Serbia, Turchia, Vietnam, Singapore, Cina, India, Brasile, Messico e Colombia. 14 mercati che rappresentano 85 miliardi di euro di opportunità.

Secondo le previsioni, nel 2025 i più significativi aumenti dell’export riguarderanno Emirati Arabi Uniti (+9.7%); Arabia Saudita (+9.4%); Singapore (+17,5%). Cifre interessanti arrivano anche dai Paesi coinvolti nel Piano Mattei, il progetto di diplomazia, cooperazione e investimento con cui l’Italia intende rafforzare i legami con l’Africa. Nell’anno in corso le aziende italiane dovrebbero registrare un aumento dell’export in Algeria (+6,5%), Marocco (+9%), Angola (+ 9.3%) e Tanzania (+8.4%), mentre in Egitto è previsto un leggero calo (-0.7% rispetto ai 2.8 miliardi del 2024).



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